POLLYANNA

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  1. lady kant
     
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    Titolo originale: Ai Shōjo Pollyanna Monogatari
    Autore: Eleanor Hodgman Potter (romanzi "Pollyanna" e "Pollyanna cresce")
    Regia: Kōzō Kuzuha
    Soggetto: Chisako Hisatsura
    Disegni: Ken Kawai (scenografia)
    Sceneggiatura: Fumio Kurokawa
    Hiromi Sugimura
    Kenjirô Yoshida
    Kôzô Kuzuha
    Norio Yazawa
    Shigeo Koshi
    Sunao Katabuchi
    Character design: Yoshiharu Sato
    Studio: Nippon Animation
    Musiche: Reijirō Oroku
    Akihiko Matsuda (effetti sonori)

    Rete: Fuji TV
    1ª TV: 12 gennaio 1986 – 28 dicembre 1986
    Episodi: 51 (completa)
    Aspect ratio: 4:3
    Durata ep.: 24 min
    Reti italiane: Italia 1
    Italia Teen Television
    Boing
    Hiro
    1ª TV it.: 1987
    Episodi it.: 51 (completa)
    Durata ep. it.: 24 min
    Dialoghi it.: Marinella Armagni
    Daniela Veloce (traduzione)
    Paola D'Accardi (traduzione)
    Doppiaggio it.: Studio P.V.
    Enrico Carabelli (direzione)
    Genere: Meisaku
    Shōjo
    Shōnen
    Avventura
    Drammatico









    Pollyanna (愛少女ポリアンナ物語 Ai Shōjo Pollyanna Monogatari?) è una serie animata giapponese prodotta dalla Nippon Animation come parte del World Masterpiece Theater e basata sui romanzi Pollyanna e Pollyanna cresce di Eleanor H. Porter. La serie è composta da 51 episodi ed è andata in onda fra il 12 gennaio e il 28 dicembre 1986 su Fuji TV. In Italia la serie è stata trasmessa per la prima volta sulla rete Italia 1 nel 1987.


    TRAMA

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    Pollyanna è una bambina di otto anni che vive con il padre, pastore nella locale chiesa, dopo la morte della madre. Tra padre e figlia vi è un ottimo rapporto e il pastore in particolare insegna a Pollyanna "il gioco della felicità", un particolare modo di vedere la vita sempre in positivo, nonostante le avversità. Purtroppo un giorno anche il padre muore e la bambina viene affidata alla cognata Polly.
    La zia di Pollyanna riteneva il cognato in parte responsabile della morte della sorella, che lui aveva condotto in una vita disagiata e di povertà contro il volere della sua famiglia, per questo inizialmente accoglie piuttosto freddamente la bambina, ma col passare dei giorni Pollyanna con la sua dolcezza ed il suo buon carattere faranno sì che zia Polly si affezioni a lei e la veda sempre più come una figlia. Anche la servitù della zia si affezionerà profondamente alla bambina e Pollyanna non faticherà a farsi tanti amici nella nuova città dove è andata a vivere.
    La vita procede in armonia, quando un brutto giorno Pollyanna viene investita da una carrozza e rimane paralizzata. In questo frangente la forza d'animo della bambina, gli insegnamenti del padre e soprattutto il "gioco della felicità", che le suggeriva sempre di guardare alla vita con occhio positivo, avranno il sopravvento sulla terribile nuova situazione che la bambina è costretta a vivere. Quando però la bambina è ormai rassegnata alla sua nuova condizione, un bravissimo medico, il dott. Chilton, riuscirà a trovare la cura giusta per farla di nuovo camminare.
    Il medico non è altri che il vecchio fidanzato della zia e gli avvenimenti riavvicineranno i due che scopriranno che il loro amore non è ancora finito. Ma quando dopo il matrimonio tra zia Polly ed il medico la felicità sembra sia entrata nella vita di Polly e Pollyanna, il dott. Chilton rimarrà vittima di un incidente mortale. Pollyanna e la zia rimarranno quindi di nuovo sole, ma entrambe sanno che potranno sempre contare sul grande affetto che ormai le unisce profondamente.

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    DAL ROMANZO ALL'ANIME

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    La serie animata è la trasposizione dei romanzi "Pollyanna" e "Pollyanna cresce" di Eleanor H. Porter, rispettivamente del 1913 e del 1915.
    Nonostante la serie segua con estrema fedeltà i due romanzi, nella seconda parte della serie (che coincide con gli episodi 28 - 51), dove viene dato spazio alla narrazione di quanto riportato nel libro "Pollyanna cresce", si può notare un importante modifica rispetto al romanzo originale: Pollyanna non viene fatta crescere. Nel romanzo infatti, dopo aver subito l'operazione che le fa riacquistare l'uso delle gambe, Pollyanna va ad abitare a Boston per un po' di tempo, affidata come "toccasana" a Ruth Carew, la sorella dell'infermiera che ha avuto in cura la piccola, la quale è in un profondo stato di depressione dopo l'improvvisa sparizione del nipotino, Jamie Kent. Pollyanna riesce a riportare la luce nella vita della donna e a farle adottare un ragazzino povero, nel quale la piccola crede di riconoscere il nipote perduto di Mrs. Carew. Infatti il ragazzo si chiama Jamie e non ha memoria del suo passato.
    Dopo questo ennesimo successo, Pollyanna torna a Beldingsville, dopodiché, nel romanzo passano 6 anni e Pollyanna compie 20 anni. La morte del dottor Chilton, la tristezza della zia Polly, le vacanze di Pollyanna in compagnia di Jimmy, Jamie e Ruth Carew, la scoperta del vero Jamie Kent, il fidanzamento di John Pendleton con Mrs. Carew, sono tutti avvenimenti che nel romanzo vengono affrontati quando Pollyanna è adulta, mentre nell'anime Pollyanna rimane sempre bambina e, di conseguenza, il suo fidanzamento con Jimmy Bean, l'opposizione della zia Polly al loro matrimonio e la felice conclusione del secondo romanzo vengono omessi.
    Va notato anche come, nell'anime, sia stata alterata l'età della protagonista per farla apparire il più giovane possibile (nell'anime Pollyanna all'inizio ha otto anni, nel romanzo undici), esperimento che verrà replicato con Maria, la protagonista dell'anime "Cantiamo insieme".


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    Edited by lady kant - 10/10/2010, 17:52
     
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    Bellissima serie! Come tutte quelle Nippon Animation. Triste ma al tempo stesso allegra e molto istruttiva. Non si allontana nemmeno troppo dalla storia originale!
    Credo che molti bambini (e non solo) dovrebbero vedere questo genere di serie animate.

    Fosse per me...e questa cosa l'ho pensata da anni ormai...proporrei un programma contenitore dedicato alla letteratura per ragazzi. Si trasmettono le puntate di questi cartoni e in studio...una specie di nuovo Bim Bum Bam, si parla del libro, dell'autore, del periodo e del luogo in cui è ambientata la storia, magari trovando giochi divertenti, facendo partecipare i bambini con disegni e altro... In questo modo li si potrebbe invogliare a leggere questi capolavori della letteratura per ragazzi e sicuramente se li ricorderebbero molto meglio avendo anche il ricordo del personaggio animato.
    Purtroppo però i cartoni di moda adesso sono tutti volti all'acquisto di pupazzetti, carte, mostriciattoli ecc, tutti improntati a duelli, gare e lotte. Ad esempio...io resto allibita quando , tanto per fare un esempio, gli "allenatori di pokemon" fanno combattere i propri pokemon a suon di scariche elettriche ecc: in pratica è come i combattimenti clandestini dei cani e cose del genere! Se vogliono bene a questi pokemon..perchè li fanno combattere? Per cosa? E questa è la loro aspirazione per la vita!! Ancora...non so se avete visto qualche puntata di Beyblade...ebbene io ne ho vista qualcuna e ricordo una scena: ad un certo punto tra i vari bimbetti che si allenavano (!!!) compare un tizio sconosciuto...sempre un bimbo. E' in alto, ha lo sguardo penetrante, truce, atteggiamento da duro, un lungo mantello scuro svolazzante...e saltando giù in mezzo agli altri..lancia la sfida! Ecco...pare una questione di vita o di morte, anche in questo caso i protagonisti si "allenano duramente" perchè questo è il loro sogno nella vita...che cosa?? Vincere i tornei con le trottole!!!
    Mah secondo me sono tutti impazziti. Il motivo è ovviamente vendere le linee di giocattoli, anzi..prima vengono fatti i giocattoli e poi per venderli ci si inventa la storia, però mi chiedo...con quali valori possono crescere i bambini? Con quale spirito possono porsi davanti alle situazioni di rivalità..nello sport, a scuola..nella vita?

    Voi cosa ne pensate? Scusate, credo di aver divagato, ma il confronto tra queste serie della Nippon (ma non solo) e quelle più diffuse ultimamente (perchè fortunatamente non sono tutte così) è davvero inevitabile!
     
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  3. lady kant
     
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    Sì, hai ragione. Nemmeno io sopporto questo tipi di cartone... Ci fosse almeno la lotto bene contro male, capirei (tipo Dragonball o Naruto) ma questi che si sfidano per delle stupidaggini e senza nessun motivo, bè non c'è da stupirsi di alcuni bambini di questa generazione...
     
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  4. Laura26h
     
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    quoto ladykant io la penso esattamente come lei oggi come oggi i cartoni sono troppo lontani dalla realtà e sono troppo violenti... prima i cartoni facevano sognare e rispecchiavano storie reali bellissimo pollyanna
     
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    Purtroppo hai proprio ragione Elena, i bambini amano molto questi cartoni violenti e ripropongono a scuola i combattimenti visti in tv.Gli fanno il lavaggio del cervello e non basta riprodurre il cartone in giocattoli, ma ci sono anche i giochi da carte e devi vedere le litigate violente se quello tira la carta meno potente del compagno arrivano a picchiarsi..
    Quando proponi delle letture diverse, che insegnano principi e valori, solo pochi rispondono, magari sono quelli i cui genitori sanno filtrare il cartone in modo corretto... Mosche bianche, il resto si annoia e sono vittime di storie inesistenti, senza nè capo nè coda, senza un filo logico, per esperienza con i miei figli. Poi per fortuna crescono e, dipende sempre dalle famiglie se li lasciano alle spalle, ma chi non ha una guida, diventerà un prepotente e un bullo, con le conseguenze che vediamo spesso hai tg.
     
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4 replies since 23/9/2010, 18:13   493 views
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